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Benvenuti nella pagina web dell’Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari Guerra di Liberazione – Sezione di Padova
8 settembre 2024 – 81° anniversario della battaglia di Porta San Paolo a Roma, per ricordare i primi eroici atti di opposizione all’occupazione tedesca compiuti dai militari italiani nei giorni 8-10 settembre 1943, che segnarono l’inizio alla Guerra di Liberazione . Alla cerimonia ha partecipato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha deposto una corona d’alloro al monumento nel Parco della Resistenza in ricordo degli 87.000 militari caduti nella Guerra di Liberazione. Il Presidente Nazionale ANCFARGL Gen. C.A. (ris) Enrico Pino ha tenuto l’intervento commemorativo, al quale sono seguiti gli interventi del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, e del Ministro della Difesa Guido Crosetto. Alla cerimonia hanno partecipato altresì il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. C.A. Carmine Masiello, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Teo Luzi, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Gen. C.A. Andrea De Gennaro, il Segretario Generale e Direttore Nazionale degli Armamenti Gen. C.A. Luciano Portolano, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e numerosi cittadini, a testimonianza di quanto sia ancora vivo il ricordo di quei giorni nella memoria collettiva.
L’intervento del Presidente Nazionale ANCFARGL Gen. C.A.(ris) Enrico Pino
Intervento del Presidente Nazionale ANCFARGL – Roma 8.9.2024
Roma. Porta San Paolo 8 settembre 2024
Signor Ministro, Autorità, cittadini, cari soci, siamo di fronte al monumento realizzato dalla nostra Associazione per commemorare i Caduti delle Forze Armate nella Guerra di Liberazione, in onore dei quali il Sig. Presidente della Repubblica ha appena deposto una Corona di alloro. Fu, quella, una guerra che ebbe inizio l’8 settembre 1943, immediatamente dopo l’annuncio dell’armistizio che, decretando la sconfitta dell’Italia, sanciva la fine della guerra voluta da Mussolini contro gli anglo-americani. Come sappiamo, a quella dichiarazione seguì l’immediata azione di disarmo, da parte germanica, delle nostre Forze Armate e l’inizio di una nuova guerra: quella di Liberazione dall’occupazione nazifascista. Mai, nella storia militare del nostro Paese, c’è stata una situazione così difficile, drammatica e disperata come quella in cui si trovarono i nostri soldati quella sera, quando dovettero fronteggiare non solo la sconfitta militare, ma anche la disfatta politica e morale, che mise in forse anche la sopravvivenza dello stato unitario. Nel buio delle giornate che seguirono, però, vi furono anche luci vivissime che indicarono la strada del riscatto nazionale. Tra i primi episodi vi furono certamente i combattimenti di Roma portati avanti da unità militari con l’aiuto della popolazione civile romana, primo episodio di Resistenza attiva, e del quale si è appena conclusa la commemorazione. Ma anche in altre parti del territorio nazionale ed all’estero si ebbe una spontanea ribellione, che vide come protagonisti molti Ufficiali, sottufficiali e soldati i quali, nel drammatico momento della scelta, decisero di schierarsi per la difesa dell’Italia dall’aggressione nazifascista. Lo fecero la stragrande maggioranza degli oltre 600 mila militari italiani catturati dai tedeschi e internati nei campi di concentramento con la qualifica di IMI, che decisero di resistere nei lager e non rientrare in Italia pur di non aderire alla RSI. Lo fecero anche molti di coloro che invece, dopo essere riusciti a sottratti alla cattura, si diedero alla macchia per dar vita alle prime formazioni partigiane. Altrettanto accadde in Jugoslavia, in Grecia e in Albania, dove migliaia di militari italiani si unirono ai partigiani locali e parteciparono ai rispettivi movimenti di liberazione nazionali.
Anche i circa 600.000 prigionieri nelle mani degli Alleati dovettero fare delle scelte, e la stragrande maggioranza decise di cooperare con gli ex-nemici, generalmente con compiti soprattutto di supporto logistico, ma in molti casi anche con la partecipazione attiva alla guerra. Infine, dopo la dichiarazione di guerra alla Germania ed il riconoscimento all’Italia dello status di cobelligerante da parte degli Alleati, le ricostituite Forze Armate italiane diedero prova della ferma volontà di combattere per la nuova causa nazionale nella battaglia di Montelungo dell’8 dicembre 1943, che segnò l’avvio della riscossa. Nel corso dei successivi mesi di guerra, le rinnovate Forze Armate italiane combatterono al fianco degli Alleati, offrendo loro un apporto quantitativamente e qualitativamente molto qualificato, fino alla grande offensiva dell’aprile ’45 in Emilia Romagna. 87.000 furono i militari caduti in Italia ed all’estero, ma tutto questo, purtroppo, non è molto conosciuto dagli italiani, poiché la Guerra di Liberazione è sempre stata sintetizzata all’opinione pubblica con una sola parola: “Resistenza”, e ciò ha imposto la primazìa del movimento partigiano sugli altri protagonisti. I reduci militari di allora, finché erano in vita, ne parlarono e ne discussero al loro interno con grande senso di smarrimento, di fronte alla potenza della politica e dei mass media che li avevano costretti a ritirarsi in buon ordine, amareggiati per il mancato riconoscimento del loro sacrificio. Oggi sono quasi tutti “andati avanti”, ed è rimasta la nostra Associazione a mantenere in vita il ricordo delle loro gesta e del loro sacrificio. Per questo noi operiamo affinché di quei fatti, che costituiscono l’elemento fondante della nostra Repubblica e che rappresentano le radici delle odierne Forze Armate, non ne parlino solo i familiari ed i cultori di storia militare, ma se ne parli maggiormente anche nelle scuole, di ogni ordine e grado, civili e militari, così come auspichiamo che anche i mass media, sollecitati dagli ambienti culturali e dalla politica, dedichino maggiore attenzione al ruolo avuto dalle nostre Forze Armate. Certamente non sottovalutiamo né intendiamo sminuire il sacrificio e l’alto valore morale rappresentato dalla guerra partigiana, valutata dagli Alleati come una straordinaria componente politica e popolare per la condotta della Campagna d’Italia; né il suo valore militare, che fece scrivere a Kesselring nelle sue memorie “ la lotta delle bande dell’Italia settentrionale era, per la condotta della guerra tedesca, un effettivo pericolo”. Mettere, però, nella sua giusta collocazione l’azione delle Forze Armate italiane all’interno del quadro più ampio della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, oltre a rendere merito al sacrificio di quegli uomini, può anche contribuire ad eliminare quelle polemiche politiche che ogni tanto sorgono nelle celebrazioni del 25 aprile. Tutte le comunità hanno bisogno di simboli e richiami in cui riconoscersi e trovarsi unite, ed il modo più efficace è di trovare dei valori di riferimento volti a offrire ai cittadini le coordinate ideali di azione e di comportamento Le Forze Armate, che appartengono a tutto “il Paese”, possono, perciò, contribuire alla creazione di quei valori di riferimento necessari per sentirsi parte della stessa comunità, senza divisioni ideologiche nei momenti fondanti della nostra Repubblica.
Signor Ministro, Autorità, la nostra Associazione sta lavorando e continuerà a lavorare con impegno a questi scopi, e chiede a tutte le Istituzioni, sociali, politiche e militari, una sempre maggior sinergia di azione affinché possa essere data agli italiani la consapevolezza che Resistenza e Guerra di Liberazione costituiscono un patrimonio nazionale comune, in grado di creare quella memoria collettiva condivisa che possa offrire a tutti noi, ma soprattutto alle nuove generazioni, i valori di riferimento utili a mantenere e alimentare una democrazia giusta, libera ed efficiente. È con un forte messaggio, quindi, di rivendicazione dell’azione svolta dalle Forze Armate per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo e della necessità che essa venga fatta conoscere sempre più al popolo italiano che chiudo il mio intervento, nel ricordo dei soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri che 80 anni fa hanno combattuto per ottenere la democrazia e la libertà di cui tutti noi, ancora oggi, stiamo godendo.
Viva le Forze Armate. Viva l’Italia.
(Presidente ANCFARGL Gen. Enrico Pino)
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L’intervento del Ministro della Difesa On. Guido Crosetto
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EVENTI PASSATI
Anno 2024:
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Paola Del Din a Padova inaugura la mostra sulle donne medaglia d’oro
Paola Del Din, simbolo della lotta di Liberazione e unica Medaglia d’Oro al Valor Militare della Resistenza ancora vivente, ha partecipato il 16 aprile 2024 a Padova, alle ore 17.30 presso la Sala Anziani di Palazzo Moroni (sede del Municipio), all’inaugurazione della mostra itinerante dal titolo “Donne decorate di M.O.V.M.”, dedicata alle figure femminili che ottennero la massima onorificenza in tempo di guerra, aperta al pubblico nel Cortile Pensile del palazzo fino al 7 maggio. L’evento, organizzato dalla sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione (ANCFARGL) nell’ambito del programma delle commemorazioni per la Festa della Liberazione del Comune di Padova, ha incluso una conferenza sul contributo fondamentale delle forze militari italiane e della popolazione civile nella liberazione dal nazifascismo, a cui ha preso parte il Gen. C.A. Enrico Pino (Presidente Nazionale ANCFARGL), che ha illustrato l’azione dell’esercito regolare, e la Prof.ssa Chiara Saonara (ricercatrice), che si è soffermata in particolare sul ruolo delle donne durante la Seconda guerra mondiale. Mentre il giornalista e autore Alessandro Carlini ha presentato due suoi libri (editi da Utet), ‘Nome in codice: Renata’, sulla storia di Paola Del Din, insieme alla protagonista, e ‘Se il fuoco ci desidera’, biografia uscita il 16 aprile del sottotenente degli alpini Renato Del Din, fratello della patriota e anch’egli medaglia d’oro della Resistenza, di cui ricorrono gli 80 anni dalla morte, avvenuta il 25 aprile 1944 durante un attacco dei partigiani della Brigata Osoppo contro la caserma della milizia di Tolmezzo.
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Anno 2021:
8 settembre 2021: 78° Anniversario della battaglia di Porta San Paolo a Roma, primo atto di resistenza delle FF.AA. regolari italiane per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende gli onori al monumento ai militari delle FF.AA. regolari che hanno combattuto nella Guerra di Liberazione
Anche il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini partecipa alla cerimonia
Per maggiori informazioni e foto vi invitiamo a cliccare nella sezione “Eventi”
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25 aprile 2021: 76° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo
Una data fondamentale per la nostra Storia, quella del 25 aprile: simboleggia la Resistenza e la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, alla quale hanno valorosamente partecipato anche le nostre Forze Armate regolari.
A Padova si è svolta la cerimonia commemorativa, con la partecipazione delle Autorità civili e militari, l’intervento del Sindaco Sergio Giordani, e l’intervento di Anna Vivoda, Presidente della Sezione A.N.C.F.A.R.G.L. di Padova.
https://www.padovanet.it/evento/cerimonia-del-25-aprile-76%C2%B0-anniversario-della-liberazione
Locandina cerimonia 25 aprile 2021 a Padova
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27 gennaio 2021: Giornata della Memoria
Giornata della Memoria – i ricordi degli ospiti di AltaVita
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Anno 2020:
25 aprile 2020: 75° anniversario della Liberazione
Intervento del Gen. C.A. Enrico Pino nel 75° anniversario della Liberazione
La commemorazione a Vicenza con l’orazione ufficiale del Gen. C.A. Enrico Pino, Consigliere ANCFARGL regione nord-est
La commemorazione a Padova:
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Lettera ai Soci per la Festa della Liberazione 2020
Alcune considerazioni sul 25 aprile del Gen. C.A. Enrico Pino
La Festa della Liberazione è patrimonio di tutti gli Italiani, una eredità collettiva non “sequestrabile”
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6 minuti di A.N.C.F.A.R.G.L. – Sezione di Padova in TV: guarda il video
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